Gli ultimi tre anni hanno visto un’accelerazione evidente del processo di innovazione digitale. La necessità di connettersi a distanza, dettata dalla situazione pandemica, ha spinto tutte le attività produttive e le Istituzioni ad adottare strumenti tecnologici innovativi.
Sulla scia delle disposizioni europee, il Governo ha stilato un documento programmatico che sostiene le imprese in questa nuova sfida.
Si inizia a parlare di Industria 4.0 già nel 2017, per poi arrivare all’approvazione del PNRR nel 2021 e allo stanziamento di fondi innovazione digitale per le imprese. Si approda così all’attuale Piano Transizione Digitale 4.0, un’unica misura di indirizzo della politica industriale italiana, con diverse aliquote.
Innovazione digitale cos’è
Non è semplice dare una definizione di innovazione digitale, poiché si tratta di un processo complesso e ampio. Definita anche “Digital Transformation”, questa rivoluzione prevede l’impiego della tecnologia per creare nuovi prodotti o servizi.
Non solo, l’innovazione digitale può investire anche processi produttivi esistenti, andando a potenziarne l’efficienza. Si potranno così snellire il flusso di lavoro interno e creare nuove esperienze per i clienti. Sono, infatti, innumerevoli i traguardi che si possono raggiungere attraverso l’innovazione digitale dei processi produttivi, tra questi:
- aumentare la base di clienti e raggiungere un pubblico più ampio;
- ridurre i tempi di produzione o erogazione del servizio;
- ridurre gli sprechi;
- smart working e networking.
L’innovazione tecnologica e la transizione digitale sono le opportunità da non perdere per tutte le aziende che vogliono restare all’avanguardia.
L’innovazione tecnologica e la transizione digitale
Il Piano di Transizione Digitale 4.0 è un documento programmatico che accompagna le imprese verso la digitalizzazione aziendale.
Il primo Piano per l’innovazione tecnologica delle imprese risale al 2017, sotto il nome di “Industria 4.0”. Nel tempo, i governi successivi sono intervenuti decisamente sui contenuti trasformandone anche il nome. Prima denominandolo “Impresa 4.0” e poi “Transizione 4.0”.
Con l’approvazione della Legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022), il Piano è stato rifinanziato, prevedendo una serie di investimenti per agevolare la transizione tecnologica e digitale delle imprese.
Il rafforzamento degli incentivi fiscali è stato integrato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’innovazione tecnologica, con l’individuazione di specifiche risorse finanziarie. È stato così possibile prorogare le misure fino al 31 dicembre 2025 o al 30 giugno 2026.
Agevolazioni per l’innovazione digitale
Le opportunità di finanziamento in ambito di transazione digitale non mancano. Sono stati pubblicati bandi di innovazione digitale e contributi per l’innovazione tecnologica nazionali, regionali e anche camerali.
Oltre a bandi e avvisi, lo Stato sostiene le imprese innovative attraverso il credito d’imposta per innovazione tecnologica: uno strumento di sostegno all’investimento. Queste le agevolazioni fiscali individuate dal Piano Transizione 4.0:
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, destinati alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
- Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica per sostenere gli investimenti in ricerca anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica.
- Credito d’imposta formazione 4.0, per sostenere la formazione del personale creando, o consolidando, le competenze tecnologiche abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
Bandi per l’innovazione digitale
Scopriamo insieme quali sono le altre opportunità di finanziamento e i contributi a fondo perduto per l’innovazione digitale ancora disponibili.
Il Fondo di garanzia per le PMI e le agevolazioni per le start up innovative è un’agevolazione per l’innovazione tecnologica del Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di una misura sostenuta anche da fondi europei per sostenere imprese e professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario. In particolare si fa riferimento alle cosiddette stat up innovative, ovvero imprese “giovani, ad alto contenuto tecnologico con forti potenzialità di crescita”. Il bando è sempre aperto.
Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ed è aperto fino ad esaurimento fondi. Finanzia progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. La domanda va caricata sulla piattaforma di Invitalia.
Voucher connettività – imprese è un incentivo innovazione tecnologica di sostegno alla domanda di servizi di connettività a banda ultralarga ad almeno 30 Mbit/s in download. L’obiettivo è favorire la connettività e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale. Aperto fino al 31 Dicembre 2023, salvo esaurimento fondi.
Meritano un discorso più approfondito la misura rifinanziata “Nuova Sabatini” e il Bando “Digital Trasformation”.
Incentivi innovazione tecnologica a sostegno degli investimenti
La Nuova Sabatini è una misura che riguarda l’acquisto di beni strumentali. A promuoverla è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per facilitare l’accesso al credito delle imprese e permettere investimenti in tecnologie 4.0 e green. L’importo dell’investimento deve essere compreso fra 20.000 euro e 4 milioni della durata di 5 anni. In questo caso il Ministero concederà un contributo innovazione tecnologica che copre parte degli interessi dovuti.
Il bando Digital Transformation promuove, invece, la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI dei settori manifatturiero, turistico e del commercio.
I fondi sono destinati ad attività di innovazione sia di processo che aziendali, oppure per coprire investimenti.
I requisiti di accesso prevedono almeno due bilanci approvati e depositati. Nell’ultimo devono risultare ricavi pari almeno a 100.000 euro.
L’agevolazione per l’innovazione digitale finanzia il 50% dei costi e delle spese ammissibili di un progetto compreso tra 50.000 e 500.000. Il contributo si struttura in due modalità:
- 10 % sotto forma di contributo a fondo perduto innovazione tecnologica;
- 40 % sotto forma di finanziamento agevolato.
Il bando scade a Dicembre 2023 ed è possibile presentare una sola domanda. Per farlo bisogna accedere con SPID, CNS o CIE al sito Invitalia.
Non perdere queste importanti occasioni di investimento per innovare la tua attività e restare al passo con i tempi.